mercoledì 30 dicembre 2015

Quando stai per...

Quando stai per volare...

Cosa succede?
Non dal punto di vista anatomico, ma nel tuo "cuore".

Ogni appoggio, appiglio, ti pare più piccolo; la salvezza dello spit o della protezione paiono essere ad anni luce...

"Blocca!"

Lo senti, il piede non tiene... "Fidati, prova!"
La mano suda nonostante il magnesio, quella dannatissima tacchetta diventa il diavolo in persona. 
E voli.

Tutto rallenta. Voli.
Poi c'è quella sorta di strappo.

Wow. Che roba. E che odio cadere. Quasi quasi lo rifaccio.

Sei volato e te ne sei reso conto, non la chiudi a vista oggi, eh?
Massì, c'è sempre tempo per... un altro volo!

martedì 29 dicembre 2015

Perché?

Ce lo chiediamo tutti.
Non neghiamolo...

Perché? Perché arrampichiamo? Perché rischiamo la vita?
Io non so rispondere. Se dovessi farlo sarebbe un semplice "perché mi piace".

Cosa mi piace? Arrampicare o rischiare?
Dicono che c'è un'attrazione verso il rischio, ma, sinceramente, non ho quasi mai pensato al rischio arrampicando.
Magari ci penso dopo, a terra, dopo un volo, dopo una gran botta di culo. Mai finché arrampico.

Perché se ci penso ho paura, mi viene paura.
Paura di volare, paura di fracassarmi qualcosa.

Scartiamo dunque l'ipotesi che sia il rischio a piacermi: mi piace l'arrampicata.
Scontato ma vero.
L'arrampicata per me è arte, il movimento è arte.
E' come una danza, magari macabra, ma sempre danza...
E quando arrampico penso alla bellezza del movimento, penso a come muovere il mio corpo.
Certo non sempre riesce, ma quando riesce c'è soddisfazione. Molta.

Quindi arrampico per la soddisfazione?
Può darsi, ma arrampico per la soddisfazione di arrivare in vetta o per la soddisfazione di sentirmi nell'aria, con tutto in mano a me?
Non lo so, e sinceramente neanche lo voglio sapere.

E questo dilemma potrebbe continuare all'infinito...

Io arrampico e basta. Perché mi piace, Se arrampicare comporta un rischio, lo metto in conto.
Ma arrampico.
Stop.